Al Città di Carpi nuova sala endoscopica con tecnologie d’avanguardia

Con Claudio Rubbiani, specialista di Gastroenterologia e il suo staff: esperienza e apparecchiature di ultima generazione per diagnosi e interventi precoci

Spesso di comincia con un poco di acidità di stomaco; a volte con qualche problema di digestione o con perdite di sangue: il sistema digerente del corpo umano è come una lunga autostrada che inizia con la bocca, ha momenti di sosta nello stomaco e momenti di assimilazione nell’intestino ma, nel suo lungo tragitto nel corpo umano, non sempre il cibo trova via libera ed anzi sono numerose le insidie che possono ostacolare una corretta funzionalità del sistema digestivo: ernie iatali e ulcere a livello dello stomaco e del duodeno, intolleranze, allergie, diverticoliti, polipi e formazioni neoplastiche a livello del tratto intestinale, solo per fare degli esempi.

 

Oggi, tuttavia, per poter “guarda re” dentro a  questa autostrada e per verificarne lo stato di salute esistono metodiche e dispositivi altamente tecnologici in grado di esplorare in modo indolore e poco invasivo l’interno del corpo umano con la possibilità, per di più, di poter intervenire in molti casi addirittura “in diretta” qualora si riscontrino ostacoli di natura patologica. “Si  conferma Claudio Rubbiani, specialista di Gastroenterologia presso il servizio di Endoscopia Digestiva attivo presso il Poliambulatorio Privato Città di Carpi con sede a Fossoli  per quanto ci riguarda, noi attualmente abbiamo a disposizione un sistema computerizzato, un nuovo processore Exera, che utilizza endoscopi di nuova generazione in grado di fornire immagini dettagliatissime dei tratti digestivi. Il sistema è dotato  della nuova tecnica NBI: il sistema Narrow Band Imaging (NBI) è una moderna tecnologica di “cromoendoscopia digitale”, consente di esaltare il disegno capillare della mucosa superficiale ed incrementa il contrasto degli adenomi rispetto alla normale mucosa circostante. Il tutto con il minimo di invasività. Spesso i pazienti, dopo essere stati sottoposti a una gastroscopia o a una colonscopia mi chiedono “Già fatto? Non ho sentito assolutamente nulla!” e questo è un motivo di vanto per noi”.

 

Rubbiani, dal canto suo, è ben noto ai carpigiani: laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Modena nel 1973, ha conseguito la specializzazione in malattie dell’apparato digerente nel 1977 e quella di anestesia e rianimazione nel 1987. Ha operato dal 1974 al Ramazzini poi a Baggiovara come responsabile del servizio di endoscopia dell’azienda AUSL, raggiungendo i massimi livelli di specializzazione. A collaborare con lui, il dottor Marco Marchi, a sua volta specialista in Gastroenterologia e Maria Francesca Iannuzzi, infermiera coordinatrice del servizio.

 

Presso il Poliambulatorio Città di Carpi, infatti, oltre a sottoporsi a visite gastroenterologiche i pazienti possono effettuare sia la classica gastroscopia (in termini clinici “esofagogastrodueodenoscopia Egds”) sia la colonscopia anche operativa: “Siamo infatti in grado  conferma Rubbiani  di effettuare, nel caso, la polipectomia, cioè l’asportazione immediata di polipi anche di grosse dimensioni o piatti (con la mucosectomia). Eliminando i polipi è possibile interrompere la possibile seppure non molto frequente evoluzione di un polipo benigno in una lesione maligna con evidenti benefici per il paziente”.

 

Negli ultimi anni il tumore del colon retto ha raggiunto la seconda posizione per frequenza dopo quello del polmone. Umberto Veronesi, quando era ministro della sanità, per incentivare la prevenzione di questo tumore aveva eliminato il ticket per una colonscopia ogni 5 anni. E questo esame dopo i 50 anni è ancora indicato anche nel programma di screening regionale per chi ha familiarità di polipi o tumori intestinali, (anche anticipando la data di inizio a 20 anni prima dell’insorgenza del tumore nel familiare di 1° grado) e sicuramente almeno una volta dopo i 70 anni. Trovando un buon compromesso fra costo e benefi cio la nostra regione ha attuato un piano di screening su tutta la popolazione dai 50 a 70 anni (over 70 almeno una colonscopia), ogni due anni per rilevare la presenza di sangue occulto nelle feci, che potrebbe nascondere la presenza di problemi più gravi nel tratto intestinale. Se il sangue occulto è positivo si passa alla colonscopia per accertarne la causa. Fortunatamente i tumori non sono un reperto molto frequente, e spesso risultano  “guaribili con l’intervento in quanto precoci”. Più spesso si tratta di polipi, asportabili endoscopicamente, ragadi, diverticoli, emorroidi o malattie infiammatorie o altre piccole anomalie non importanti.

 

Lui, Claudio Rubbiani, di colonscopie nel corso della sua carriera ne ha effettuate oltre 10 mila, oltre 20 mila gatroscopie e 1500 ERCP sulle vie biliari e pancreas: le endoscopie effettuate sono insomma una garanzia di professionalità certificata dall’esperienza e dalle rare complicanze.

 

E le statistiche che cosa dicono? “Dopo che è stato scoperto nell’Helicobacter Pylori (un batterio spiraliforme che si annida nello stomaco) la causa di molti problemi dello stomaco, le patologie gastriche sono in calo, quelle del pancreas invece sono in aumento così come i tumori del colon e dell’esofago. In forte aumento le patologie infiammatorie croniche dell’intestino, e la celiachia, di causa ancora sconosciuta, per le quali, come al solito, si incolpa lo stress,  o più verosimilmente un regime alimentare “industriale”. D’altra parte, sotto le Feste, pochi hanno  rinunciato a cuor leggero ad una bella fetta di zampone, e, una tantum, hanno fatto bene, meglio se senza conservanti”.

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