La Cantina Conad: il vino giusto per ogni piatto

Il bello della Cantina del Superstore Conad di via Marx è che i vini te li danno, per così dire, “bevuti”. Nel senso che, a richiesta, li possono consigliare anche in abbinamento con gli alimenti che hai appena acquistati lì a due passi, al banco del pesce, della carne o della gastronomia pronta. E’ la ragione che ha indotto la Direzione del Superstore a scegliere Jonni, per gestire il grande dispiegamento di vini che tappezzano i due lati della Cantina. Lo hanno scelto in quanto non è un semplice rivenditore, ma un sommelier, in grado di fornire tutte le spiegazioni e di suggerire tutte le combinazioni possibili, guidando l’acquirente all’interno di una gamma di scelte pressoché sconfinata: «Sconfinata nel prezzo – spiega Jonni – perché si può andare dai due ai cento euro la bottiglia. E sconfinata nell’assortimento, perché si va dal prepasto allo spumante del commiato. Peraltro, avendo sempre come riferimento un ottimo rapporto tra la qualità e il prezzo. E’ quello che ci permette di andare incontro ai gusti di una clientela molto vasta che sappiamo di non dover deludere. Nel consiglio che diamo, infatti, ci giochiamo la faccia e la fiducia: il cliente che hai servito bene, quello a cui hai fatto fare bella figura per una cena speciale, fornendogli il vino adatto ai piatti, è quello che torna e che, dopo la prima prova, si affida completamente a te».

Se questo è l’approccio con il quale viene gestita la Cantina del Superstore, tutto il resto è elenco, catalogo di varietà, geografia del meglio in fatto di vitigni, cantine e lavorazioni. In questo Jonni diventa una sorta di guida che ti accompagna fra mille suggestioni: «Come aziende abbiamo Banfi, Antinori, Tenuta San Guido che è il fratello piccolo del Sassicaia. C’è Maculan, azienda veneta molto importante. Disponiamo ovviamente di tutta la gamma di vini di produzione Conad e di un’ampia selezione di amaroni. La disposizione dei vini viene cambiata spesso, per valorizzare le etichette, secondo i momenti e le occasioni. Siamo molto attenti alla disposizione per  tipologie. Qua, per esempio, c’è tutto Sangiovese e qui vede i vini siciliani, qui il Veneto e là il Piemonte. I Lambruschi secchi sono in quell’angolo là e poi qui ci sono gli amabili».

E’ un ordinamento per tipologie, che non trascura però di assegnare una certa evidenza alle cantine: «Vuole vedere i bianchi importanti – chiede Jonni –? Ci sono le cantine Bastianich, Floriancich, Jerman, Antinori con il Bramito della Sala, Blangé, Villa Folini, Le Vigne di Zamò, un bianco friulano che va per la maggiore, Donnafugata, Cusumano, Feudi San Gregorio, Cà dei Frati con il Brolettino».  

E quando si passa ai prosecchi, Jonni sciorina un altro elenco: «Ecco qua: Torre di Soligo, Foss Marai, Sant’Orsola Righi con i suoi pignoletti, Le Manzane con il prosecco millesimato, Cannella con un altro millesimato, Mionetto. Nei metodi classici abbiamo invece la cantina Contadi Castaldi, Mattia Vezzola col Costaripa, Berlucchi, Ferrari, Bellavista, Eclat, Monterossa. E poi gli champagne: Paul Roger con la sua Cuvée Winston Churchill, Moët&Chandon, Pommery, Mumm, Dom Perignon, Crystal. Non manca nulla, insomma ». 

Ma esistono anche le mode, nei consumi di vini?  «Ora è Prosecco a go go – risponde Jonni – anche se a 13/14 euro la bottiglia come costa un prosecco si accede a un buon metodo classico. E poi, fra i bianchi fermi, il Muller Thurgau o la Ribolla gialla. Sul rosso, invece, si affidano molto ai miei consigli e si varia in maniera più equilibrata».