Cuoco pescatore e l’esca gourmet

C’era una volta un bravo pescatore con la passione della cucina. Un giorno, mentre infilava l’esca sull’amo, gli venne un dubbio: se a noi piace cambiare e mangiare ogni giorno qualche cosa di diverso, possibile che ai pesci, invece, debba toccare sempre il solito vermiciattolo, o uno squallido grano di mais? “Fossi un pesce – si disse il cuoco – avrei già smesso di mangiare da un pezzo, per protesta!”. È vero, i pesci per ora abboccavano ugualmente. Ma la logica suggeriva che, di fronte a qualcosa di nuovo, avrebbero abboccato molto più volentieri. E così, una volta a casa, iniziò a elaborare esche alternative, più accattivanti e appetitose: qualche cosa di talmente saporito ed esteticamente attraente, da risultare irresistibile. Si mise subito al lavoro e preparò un tris di spiedini intitolato L’ultima cena: petto d’anatra, prugne e bacon; funghi, agnello e pichana; e, per finire, gamberi, ananas pomodorini e menta. 

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