Qual'è la via maestra, secondo Cottarelli, per ridurre il debito pubblico, prima che un tedesco, tra due anni, sostituisca Mario Draghi mettendo fine alla politica dei tassi d’interesse ridotti? Non solo privatizzare e “vendere i gioielli della corona” (la Rai, per esempio) che porterebbero però all’abbattimento di un modesto 15 per cento in dieci anni dell’attuale 132 per cento nel rapporto deficit Pil.
Non tanto mutualizzare in Europa il nostro debito (gli eurobond) perchè i nostri partner virtuosi non lo accetteranno mai. La via maestra sarebbe quella di approfittare di questo momento favorevole di crescita, seppur modesta, per inchiodare la spesa pubblica. Non tagliarla, ha sottolineato: ma semplicemente impedire che aumenti e in tre anni si raggiungerebbe la parità debito Pil.
Ma non è facile, ha riconosciuto: per mantenere ferma la spesa pubblica occorre dire dei no, accettare un’austerità non dovuta a tagli, ma solo resistendo alla entazione di aumentarla. In un paese a regime elettorale continuo, però, questo non è possibile e i segnali che vengono dalla legge di stabilità sembrano andare in tutt’altra direzione.