Esito imprevisto: ma dentro Novi c’era più di un segnale

di Florio Magnanini

 

Adesso è facile, nei commenti del dopo, andare a scovare scricchiolìi anticipatori dello scossone che ha portato Enrico Diacci, candidato di una lista civica, a interrompere il settantennio di potere a Novi della sequenza Pci-Pds-Ds-Pd. E si allude soprattutto al crollo verticale di consensi dal tempo in cui Luisa Turci, che lo ha preceduto, veleggiava intorno al 70 per cento (2007), al 41,31 del 2012, ottenuto pochi giorni prima del terremoto – quello vero –, quasi un presagio dell’esito attuale, migliore in percentuale (41,81) rispetto a cinque anni fa, ma con duecento voti in meno.  

 

In realtà pochi, vista la vischiosità del voto da queste parti (Novi, con Nonantola e Soliera, è sempre stata considerata una della roccaforti del Pci-Pds-Ds-Pd del modenese) avrebbero scommesso su un ribaltone del genere. La scelta di Giulia Olivetti era parsa astuta: un modo di voltar pagina rispetto alla gestione Turci, la vera desertificartice dei consensi intorno al partito, scegliendo una giovane senza tessera, originaria di Sant’Antonio, angolo dimenticato del territorio, proveniente dai Verdi, per di più caldeggiata dal Pd di Carpi che da funzionaria dell’Unione ne aveva apprezzato il curriculum e le doti tecnico amministrative.

Bisognava però essere dentro Novi, Rovereto e Sant’Antonio per cogliere i segnali che andavano in direzione opposta. Dall’area post comunista, per esempio, arrivavano malumori e crescente distacco: perché si può essere belli, giovani e nuovi, ma si rischia di apparire anche senz’anima e senza identità per elettori che hanno sempre creduto alla forma partito. Per loro, inoltre, un mese da Olivetti non poteva cancellare il ricordo di dieci anni da Turci, trascorsi sotto il segno di una leadership avvertita come più arrogante che autorevole e con lo spopolamento/spappolamento del partito. Dall’opposto angolo di visuale, quello degli “innovatori”, una lista di candidati con diversi amministratori uscenti è parsa contraddire i propositi di cambiamento annunciati da Olivetti. Gli uni e gli altri non sono andati via, non hanno scelto altri approdi: semplicemente, non hanno votato.    

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