L’assassinio di Florence Nightingale Shore

di Jessica Fellowes Edizioni Neri Pozza 2017

La scrittrice di questo romanzo è la nipote di Julian Fellowes, che ha scritto, oltre a molti romanzi, la sceneggiatura della serie molto seguita “Downton Abbey”. È un po’ di quella società inglese di Baroni, Sirs, Ladies con la loro numerosa e gerarchica servitù si trova anche in queste pagine affascinanti e avvincenti.

Il romanzo, che viene considerato un giallo ma non è soltanto questo, inizia da un fatto di cronaca realmente accaduto: l’omicidio della famosa infermiera Florence Nightingale in uno scompartimento del treno il 12 gennaio 1920.

Lo stesso giorno, dal treno che compie la medesima tratta dalla Victoria Station a Warrior Square, scende di corsa la giovane Louisa Cannon, figlia di un’umile lavandaia vedova, per sfuggire dalle grinfie di uno zio poco di buono che vorrebbe venderla a loschi figuri per pagare un debito di gioco.

La ragazza finisce come cameriera nella nursery della famiglia Mitford, nella campagna dell’Oxfordshire, dove diventa la confidente e la chaperon delle sei sorelle e in particolare di Nancy, che ha sedici anni e una grande curiosità per storie e intrighi.

Insieme all’agente ferroviario Guy Sullivan, un giovane allampanato che prova subito una grande attrazione per Louisa, le ragazze si interesseranno sempre più al delitto dell’anziana infermiera.

Questo romanzo è il primo della serie che riguarda delitti misteriosi avvenuti in Inghilterra negli anni Venti e Trenta che vede come protagoniste le sei famose sorelle Mitford, figlie del barone Redesdale David Freeman Mitford, anch’esse realmente esistite: Nancy diventerà poi una scrittrice molto amata dal pubblico.

Oltre la vicenda che riguarda il delitto di Florence Nightingale, il romanzo narra in un modo brillante la vita della nobiltà nell’Inghilterra di quegli anni, con i balli, i debutti, i capricci delle giovani destinate a ricchezza e agi, ma riesce anche a dare uno spaccato reale di quella che era invece la vita degli umili, di tutta quella gente che non aveva dimore in campagna con tenute e servitù.

La bravura di Jessica Fellowes sta proprio nell’essere riuscita a inserire un giallo in una storia in cui vi sono anche altri momenti che interessano il lettore che non hanno niente a che vedere con il delitto: assistiamo quindi alle speranze e illusioni di due giovani che sono molto simili, nonostante la nobiltà di una e la miseria dell’altra, a caratteri di personaggi minori che restano però impressi per la loro veridicità, al quadro vivace e ironico di un’intera epoca che non smette mai di suscitare in noi interesse e stupore.

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