“Ho scritto questo libro per l’Europa. Ho scostato il velo per mostrare l’Islam come modo di vivere....un Islam mo derato, domestico, non radicale.”
Kader Abdolah, è lo pseudonimo di Hossein Sadjadi Ghaemmadhami Farahani, uno scrittore persiano, come ama definirsi, e non iraniano, che vive in Olanda da molti anni: perseguitato dal regime degli ayatollah, è fuggito prima in Turchia, poi è arrivato nei Paesi Bassi come rifugiato politico e dal 2003 vive a Delft. È naturalizzato olandese e in olandese scrive i suoi libri.
Questa storia bellissima e struggente inizia come una favola antica, con personaggi reali e quasi magici allo stesso tempo che ruotano intorno alla moschea di Senjan, nel cuore della Persia: siamo negli anni in cui governa lo Scià e da secoli la fa miglia di Aga Jan, che è un ricco e illuminato mercante di tappeti, è legata al destino di questo luogo religioso, di cui detiene le chiavi, gli archivi, le tradizioni, le leggende che si sono tramandate di padre in figlio.