Bene Moda Makers ma invidie e ignoranza impediscono la crescita

Una riflessione sulla kermesse carpigiana da Marco Vacalebre di New Vadimar

Vi scrivo per fare alcune considerazioni sul settore tessile carpigiano e su Moda Makers. Ho seguito attentamente le interviste delle varie associazioni che hanno fatto sì che si potesse fare la fiera “Moda Makers” con Carpi Fashion System.

 

Ho letto gli articoli sui giornali locali che hanno riportato elogi e commenti positivi sul fatto che le aziende carpigiane che hanno partecipato alla terza edizione di Moda Makers, hanno unito le sinergie, hanno collaborato alacremente per poter dar vita ad una fiera rivolta ai compratori esteri (di tutto il mondo), allo scopo di poter rivitalizzare un settore (quello dell’abbigliamento) ormai allo sbando da oltre dieci anni. Leggo di oltre 45 espositori, oltre mille campioni presentati, oltre novecento visitatori da tutto il mondo…

 

Ebbene, anche se questi numeri possono sembrare interessanti – per un comprensorio ormai piccolo, decimato e quasi “umiliato” direi da grandi gruppi esteri che fanno produzioni a prezzi molto più concorrenziali dei nostri, si veda Cina, Bangladesh, India e per restare più vicini a casa nostra come Romania e Bulgaria per la maglieria e confezione, in Turchia per il tessuto/tagliato, il Portogallo per la confezione t-shirt e felperia in prevalenza e anche per le calzature sostenuti a casa loro dallo Stato e dalla politica, quella che noi purtroppo non abbiamo e non siamo, ahimé, in grado di far funzionare per mille motivi che non sto ad elencare...

 

Ebbene dicevo, credo che anche questa volta bisognerebbe fare delle considerazioni e approfondire meglio, ma soprattutto essere coerenti e dire effettivamente le cose come stanno. Solo così, a mio avviso, si può crescere, migliorare e sperare concretamente di far rinascere il nostro comprensorio manifatturiero, ormai privo di identità, mezzi, strutture e soprattutto persone capaci, qualificate, istruite. Per tornare alla fiera Moda Makers, che la prima volta si è svolta a Villa Ascari e le successive edizioni dietro il Castello in piazzale Re Astolfo, credo che effettivamente si debba fare un plauso al Comune e alle varie associazioni che si sono prodigate per rendere possibile la realizzazione di questo evento. 

 

Resto tuttavia molto dubbioso, incredulo e assolutamente basito sul fatto che si dica a gran voce che le aziende hanno partecipato con grande coesione e spirito di “unione”, nel reciproco scambio di informazioni, nell’interesse comune, nel darsi una mano uno con l’altro, per fare in modo che tutti insieme si possa migliorare e aumentare l’interesse dei buyer stranieri. Tutto ciò non è vero, parlo con cognizione di causa poiché ho visitato tutte le manifestazioni, ho parlato con diversi espositori, molti dei quali sono rimasti scontenti, non tanto per l’organizzazione che ha doverosamente fatto il massimo, ma proprio per la “non coesione fra le aziende espositrici”. 

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