Ora qualcuno, con qualche ragione, ma anche con tanta frustrazione, rinfaccerà all’Amministrazione comunale di aver dato il via alla grande opera di sostituzione della adduttrice principale dell’acquedotto esattamente a due settimane dal voto politico. Resta il fatto che questo è un esempio di quegli investimenti che non si vedono, ma che tanto servirebbero al Paese per rafforzarne la struttura portante, al pari delle opere a difesa del territorio, del recupero delle ferrovie minori, della lotta all’abusivismo, della salvaguardia delle spiagge e del paesaggio. Sapere che il 25 per cento dell’acqua di Carpi non andrà più sprecato, come avviene ora, e che si eliminerà una delle più probabili cause della presenza di fibre di amianto vale enormemente di più delle ripicche di partito. E se davvero, appellandosi alla legge, verrà invocata la par condicio, questa sarà la dimostrazione che la politica, con le sue miserie di bottega, sembra condannata ad andare sempre dalla parte opposta dell’interesse generale. Chiunque lo interpreti in quel momento.
27 Febbraio 2018
Acque
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