Aut Aut, rubrica Metacarpi su Voce dell'8 dicembre

Non è necessario appartenere al cerchio del centrosinistra per ammettere che il dualismo delle candidature emerso dalle consultazioni del Pd riflette in fondo la stessa schizofrenia della città. Abbandonando per un attimo appartenenze, logiche di schieramento e politichese per approdare a codici interpretativi diversi, vi si coglie infatti il conflitto che scatta in ognuno di noi quando dobbiamo scegliere tra coraggio e timore, tra la  tentazione del rischio e la sicurezza che trasmette il già sperimentato, tra il muoversi senza sponde, cercando di “vedere l’effetto che fa” e il viaggiare tra riferimenti ben conosciuti. Non si parla, qui, di amministrazione: tant’è che il primo dei due poli è amministratore e il secondo no. Ma di visione politica, intesa come sintesi  tra anagrafe, cultura, competenze e immaginazione. A dirla tutta, si tratta di decidere come relazionarci noi, gente di Carpi, al mondo di oggi: se provare a essere qualche cosa di più e di diverso o tenerci stretto quello che siamo sempre stati.