Bergoglio

Sarebbe sbagliato, crediamo, restringere alla definizione di “fedeli” quanti hanno affollato strade e piazze di Carpi il 2 aprile scorso. La forza di questo Papa è quella di arrivare con una sorprendente facilità al cuore delle persone e a stabilire con loro una straordinaria familiarità, senza escludere nessuno. Non a caso, il termine più ricorrente per definire l’impatto con Bergoglio, per averlo visto anche fugacemente o essere riusciti per un istante a incrociarne lo sguardo, è stato “emozione”. Un’emozione che non si lega tanto all’attesa, al contesto mediatico, alla grandiosità del rituale liturgico e all’essere stati partecipi di un evento irripetibile. È soprattutto l’emozione che deriva dall’aver sperimentato un rapporto diretto, onesto e sincero con uno che sa ascoltarti e guardarti dentro senza giudicare ed è lì solo per comprendere e aiutare. Forse non sarà il Pontefice delle grandi svolte dottrinarie e dei sommovimenti politici mondiali, papa Bergoglio, ma un parroco universale questo sì. Il grande parroco di tutti.

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