Binomi

“Finanza”, diceva il Presidente della Fondazione Cassa Carpi alla recente festa per i 25 anni dell’Ente, intendendo: prima di tutto, attenzione al patrimonio, senza il quale non ce n’è per nessuno. “Territorio”, replicavano le autorità civili e religiose presenti all’evento, intendendo che l’unico forziere cittadino li deve distribuire, i soldi, e non pensare solo a preservarli o accumularli, come si era messo in testa con la vicenda Hera. I tempi in cui il binomio si reggeva senza sacrificio dell’uno o dell’altro fattore, sono, ahinoi, un ricordo. Ed è diventato molto difficile pilotare la Fondazione tra gli scogli delle minusvalenze e le aspettative di branchi di pesci, grandi e piccoli, tutti ugualmente affamati di conto capitale. Una terza via ci sarebbe per preservare e incrementare il patrimonio, arricchendo nel contempo il territorio: aiutare le aziende del posto che hanno idee, ma non risorse da investire per crescere. Il fatto è che più che idee, qui si vedono imprenditori stanchi e in fuga. E allora vai con le erogazioni e tutti contenti. Finché ce ne sarà.

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