In via Montecarlo esiste l’unico campo da calcio libero della città. Il sabato pomeriggio, da anni e con qualunque condizione atmosferica o situazione del terreno, vi si ritrovano diversi over 50 memori di epoche in cui si poteva giocare a pallone anche nelle contrade. Di recente a loro si sono aggiunti giovani maghrebini e neri. Insieme, danno vita a un torneo che dura più di qualsiasi campionato europeo, con due formazioni miste di vecchi e nuovi carpigiani che si affrontano a colpi di 12 a 9, 6 a 3. eccetera. Mai uno zero a zero, insomma. Si sono dati orari e regole, pagano con una colletta lo sfalcio dell’erba, curano le porte, in un perfetto clima di autogestione. Qualche giorno fa uno degli atleti dopolavoristi nostrani lamentava che i sette/ otto africani solitamente presenti avevano dato forfait. “Il che – osservava – ci obbliga ad accorciare il campo, inventando una porta con le borse, altrimenti pochi e non più giovani come siamo, senza i neri dovremmo correre il doppio e rischieremmo il coccolone. Questo – ci chiedeva – non le fa venire in mente qualche cosa?”. Certo: l’Italia. E mica quella calcistica.
20 Giugno 2018
Campi, Metacarpi del 21 giugno 2018
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