Cappuccina, Metacarpi su Voce digitale del 3 novembre

I dintorni di Carpi, scriveva Hans Semper nel 1882, “somigliano a un grande e ridente giardino fiorito che ostenta file ininterrotte di alberi da frutto e olmi sui quali le viti si intessono a forma di ghirlanda”. Partiremmo da qui per definire l'assetto del Parco della Cappuccina fortemente criticato in Consiglio comunale dai Cinque Stelle, per i quali ci vorrebbero più alberi in una sorta di rimboschimento, e difeso dall'assessore Righi che rivendica il progetto originale di un parco agricolo dentro la città, approvato dopo ampia consultazione. Sono due logiche contrapposte: la funzione depurante della vegetazione da una parte e lo straniamento paesaggistico dall'altra. L'una cosa, peraltro, non esclude l'altra: proprio perché un parco agricolo prevede le alberature, purché consone alla campagna come la vedeva lo studioso austriaco. E' troppo chiedere che gli uni rinuncino all'ottica sanitaria e l'assessore dia fondo alla visione di una campagna alberata? (ph. TvQui)