Cultura, rubrica Metacarpi su Voce digitale del 24 novembre

C’è, per ognuno di noi, un evento – talvolta più di uno – che ha segnato  la propria generazione. Potremmo  citare solo alcuni esempi, come l’assassinio di John Kennedy, l’uccisione di Aldo Moro, le torri gemelle, il pozzo di Vermicino, il massacro del Circeo... Accade quando la storia  entra nel nostro io, assume una forma  personale, plasma idee, carattere, convinzioni. In una parola, diventa  parte di noi. La mobilitazione di questi giorni sulla violenza alle donne seguita al caso ben noto, si connota come uno di quegli eventi, per tanti  giovani che la stanno vivendo. Perché mai prima d’ora si era vista, intorno all’assassinio di una ragazza da parte dell’ex fidanzato – fatto, ahinoi, troppo ricorrente – una mobilitazione  così massiccia e soprattutto  spontanea e per niente rituale. Il che fa supporre, e lascia sperare, che quanto accaduto scivoli presto fuori  dalla crudezza della cronaca, per farsi  storia e diventi una diversa cultura nella visione del rapporto tra i sessi. Nel segno del rispetto della persona deve esserci ancora un domani.