Disprezzo, Metacarpi su Voce del 12 gennaio

Il water nella fontana di corso Roma  ha prodotto un’ondata di consensi  ironici che hanno rinfocolato le  polemiche sul discusso manufatto.  C’è stato solo qualche timido  distinguo, basato sul gusto. Quello  che – al di là appunto dei gusti – non  è stato messo in rilievo è che nulla  si salva, nelle notti carpigiane, dallo  sberleffo vandalico, dal ghirigoro  spray, dalla volontà di danneggiare e  divellere. Siamo una città che non si  può permettere alcunché di esposto  pubblicamente, in fatto non solo di  ornamenti monumentali o arredo  urbano, ma anche di targhe private,  segnaletica turistica o stradale,  cestini dei rifiuti o semplici murature  tinteggiate. Si sono salvate finora solo  due opere, forse perché appartate  fin quasi all’occultamento, che non  citeremo per non farne un ulteriore  bersaglio. Colpisce lo scarso senso  di appartenenza e orgoglio cittadino  rivelato da questi gesti. Che un water  spinge fino a simboleggiare sfregio e  disprezzo: non per la fontana, ma per  la città.