Divisioni

Alle spaccature dentro il Pd siamo ormai abituati.  A ogni svolta importante, a ogni decisione  che si profila su temi delicati, i giornali  riportano che “...il Pd è diviso”. Non ci saremmo però  mai aspettati che i distinguo sorgessero anche sul timore  del ministro Minniti che l’arrivo di migliaia di  stranieri possa incrinare la tenuta democratica del  paese. Ma non li coglie, la sinistra del Pd, gli umori  che in tema di immigrazione stanno emergendo dalla  società e anche dentro il partito? E fino ad auspicare  soluzioni autoritarie e nostalgie neppure tanto  velate? Perché raffreddare le istanze belluine senza  assecondarle, ma solo governando razionalmente  il fenomeno dovrebbe significare per forza cedere a  quegli umori, come riassume la battuta “non possiamo  lasciare il fascismo ai fascisti” di una popolare  imitazione del Ministro? Certo, è molto meno spettacolare  cercare di risolverli, i problemi, che farsi  bagni di coscienza nei principi e nell’ideologia. Ma  tant’è: è un connotato di molta sinistra e con quello  le tocca convivere. E perdere. 

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