Alle spaccature dentro il Pd siamo ormai abituati. A ogni svolta importante, a ogni decisione che si profila su temi delicati, i giornali riportano che “...il Pd è diviso”. Non ci saremmo però mai aspettati che i distinguo sorgessero anche sul timore del ministro Minniti che l’arrivo di migliaia di stranieri possa incrinare la tenuta democratica del paese. Ma non li coglie, la sinistra del Pd, gli umori che in tema di immigrazione stanno emergendo dalla società e anche dentro il partito? E fino ad auspicare soluzioni autoritarie e nostalgie neppure tanto velate? Perché raffreddare le istanze belluine senza assecondarle, ma solo governando razionalmente il fenomeno dovrebbe significare per forza cedere a quegli umori, come riassume la battuta “non possiamo lasciare il fascismo ai fascisti” di una popolare imitazione del Ministro? Certo, è molto meno spettacolare cercare di risolverli, i problemi, che farsi bagni di coscienza nei principi e nell’ideologia. Ma tant’è: è un connotato di molta sinistra e con quello le tocca convivere. E perdere.
12 Settembre 2017
Divisioni
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