Qual è la cosa che per vivere ha bisogno di risorse che non ci sono? Di un potere che non si sa più dove sia, perché gli Stati nazionali sono sempre più deboli rispetto ai colossi del web e della finanza? Che richiederebbe identità, oggi però sempre più frammentate? E tempi ormai bruciati dai social e dalla passione per il qui e ora? E una razionalità cancellata dalla scomparsa di un qualunque concetto condiviso? La risposta di Giovanni Orsina sull'Espresso è: quella cosa lì è la politica. Senza quei cinque requisiti – risorse, potere, identità, tempo e ragione – la politica può essere solo un capro espiatorio. Se sono infelice e la mia vita non ha un senso, con chi posso prendermela, se non con chi non riesce a darmi senso e felicità? E' questo – molto più dei sistemi elettorali – che spiega l'estrema volubilità dell'elettorato, la facilità con cui milioni di voti si spostano da una parte all'altra. Si capisce, dunque, come Matteo Renzi sia potuto passare in tre anni dal 42 al 18 per cento. E come la prossima volta il capro espiatorio sarà Luigi Di Maio.
15 Marzo 2018
Politica
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