Scherzi, rubrica Metacarpi su Voce digitale del 16 giugno

C’è una scena in “Amici miei-Atto  III” (atto I, ci correggono), in cui uno dei cinque  personaggi, protagonisti di leggendari  scherzi nella saga inaugurata  da Mario Monicelli e conclusa da  Nanni Loy, viene improvvisamente  stroncato da un infarto. È il redattore  Giorgio Perozzi, interpretato da  Philippe Noiret. Giace dunque sul  letto di morte, con la moglie e il figlio  presenti ma impassibili, perché non  gli hanno mai perdonato un’esistenza  disordinata da eterno ragazzo, mai  a casa, poco al lavoro e dedita soprattutto  a organizzare beffe atroci.  Uno dei compagni di “zingarate”,  il conte Mascetti (Ugo Tognazzi),  rivolto agli altri dissipati del gruppo,  chiede smarrito: “Ma che: è morto  sul serio?”. Il ricordo fa il paio con  la frase da reminiscenza evangelica  rivolta da Silvio Berlusconi a Massimo  Gramellini: “Quando le daranno  la notizia della mia morte prima di  prenderla per buona, lasci passare tre  giorni”. Ne ha fatti tanti di scherzi, il  Cavaliere: se li avesse riservati solo  ai suoi amici, contenti lui e loro, ci  saremmo divertiti di più anche noi.