Strategie, rubrica Metacarpi su Voce digitale del 6 ottobre

Si chiama Dup, Documento unico di Programmazione. Lo impone la legge per obbligare i Comuni a tracciare un quadro strategico cui ispirare poi i documenti finanziari. L'altra sera il Consiglio lo ha approvato: a maggioranza, ovviamente, trattandosi forse dell'atto amministrativo più politico che c'è, insieme al bilancio. Ma non erano obbligati, i consiglieri, a discettare per due ore se il bicchiere sia mezzo pieno (la maggioranza) o mezzo vuoto (le minoranze), fermandosi venti minuti per stabilire di chi  sia la colpa del ritardo per l'attraversamento della San Giorgio o il merito per l'Università. Visto che non c'erano da votare cifre o assestamenti o questioni di principio, ci si poteva aspettare una qualche riflessione in più, e a ruota libera, su che cosa stia diventando questa città, sulla trasformazione più profonda – sociale, economica, culturale, antropologica – che sta subendo dagli anni del grande inurbamento. Niente: il Consiglio sembra fatto di persone che pensano solo in termini elettorali, condannandosi a vivere in una dimensione dove ci sono solo loro e le urne.

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati