Un trasloco come quello che abbiamo effettuato approfittando della pausa agostana ci sta, nella vita, e rientra nell’ordine delle cose. A meno che non ci si metta di mezzo Telecom. Il gestore, ora in mani francesi che somigliano maledettamente a quelle italiane, ha impiegato venti giorni per trasferire due-linee-telefoniche-due con Adsl, prima prendendosi il comodo suo per inserire la richiesta “nel sistema”, poi per mandare un tecnico competente però per una linea, successivamente per inviarne un secondo, competente per l’altra, ma non per l’Adsl, ottenuto in extremis. Che novità, penseranno imprenditori o privati cittadini già coinvolti nelle medesime ambasce. Siamo però in tempi di referendum e viene da riflettere: Hera o qualunque altro colosso dei servizi pubblici al quale Amag venisse inglobata non sarà affetta da gigantismo inefficiente alla Telecom, ma la lontananza siderale, la spersonalizzazione dei rapporti e le incomprensioni temiamo sarebbero le stesse. Conviene andarci, a votare: mettiamo almeno le mani avanti.
1 Settembre 2017
Telecomiche
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