Volontari

Lo scriviamo dopo il successo della recente Festa del Volontariato: non potremmo capire l’ampiezza e la varietà di articolazioni di questo fenomeno, a Carpi, se non le collegassimo alla fine della politica e dei partiti. È come se valori, speranze, aspettative, attivismo e impegno un tempo riversati soprattutto sulle due formazioni politiche che in città avevano radici profonde e l’indotto più esteso, il Pci e i suoi succedanei e poi la Democrazia cristiana, spariti quei riferimenti avessero cercato un appiglio sostitutivo. Lo spirito del “noi” che fa delle terre emiliane qualche cosa di unico, non si è rassegnato alla chiusura nell’“io” cui lo condannerebbero i tempi grami della politica di oggi. Il vuoto è stato riempito di voglia di fare per gli altri, di organizzare, di stare insieme, mettendoci dentro perfino piccole ambizioni e vanità, che non mancano mai nell’agire pubblico. Quanto durerà, questo spirito del “noi” ereditato dalla politica che non c’è più? Possiamo solo dire che se le nuove generazioni lo disperdessero, ne deriverebbe un’altra Carpi. Certamente non migliore.

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