Il privato per principio

L’altro giorno raccontavo a una persona che mio figlio più grande sta facendo una serie di visite ortottiche perché, nonostante la giovane età, è già miope e presto dovrà iniziare ad usare gli occhiali. Il bambino, le dicevo, è seguito da un ospedale pubblico che lo tiene sotto controllo e valuta periodicamente le sue condizioni e i correttivi da intraprendere. Subito dopo le primissime battute, prima ancora che avessi il tempo di approfondire la questione, la mia interlocutrice mi ha subito fatto il nome di due strutture private nei paraggi, chiedendomi perché non l’avessi portato lì. La conversazione è rimasta sul superficiale e non ho avuto modo di argomentare, ma mi sono chiesta il perché di quella domanda. Non mi stavo lamentando dei servizi offerti dal Servizio sanitario nazionale, non avevo fatto cenno a lunghe liste d’attesa o a una manifesta incompetenza degli operatori: perché suggerirmi di portarlo in una struttura privata?

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati