di Florio Magnanini
La richiesta di dimissioni dell’assessore Galantini avanzata dal Movimento 5 Stelle di Carpi ha in sé qualche cosa di platealmente strumentale. E dà la misura di quel che potrà accadere in questi 18 mesi di campagna elettorale – prima in vista delle politiche di marzo e poi delle comunali del 2019 – a opera di chi si ritene ormai predestinato a governare il Paese e la città soprattutto in forza di un giustizialismo che a tutto si aggrappa e in cui si riassume tutto il suo programma politico e, sul locale, la propria visione della città.