Settegiorni del 5 luglio 2018

“Io sono italiana e basta. Non avevamo notato di essere quattro nere” ha detto Maria Benedicta Chigbolu, una delle atlete azzurre della staffetta 4x400 vincitrice dell’oro ai Giochi del Mediterraneo. Gliel’ha fatto notare, invece, la provincialissima campagna mediatica sulle quattro atlete, esibite in chiave anti Pontida, anti Salvini, pro ius soli, eccetera, per vellicare l’opinione pubblica democratica e aperturista. È stata una manifestazione di razzismo alla rovescia, alla quale loro, le protagoniste, hanno opposto un sacrosanto senso di normalità che dovrebbe mettere d’accordo tutti, perché depurato degli appesantimenti ideologici che servono solo a produrre reazioni uguali e contrarie. Ci sono italiani di colore che vivono, lavorano, eccellono nello sport: e allora? si è chiesta Maria Benedicta Chigbolu. Si è mai letto sui media inglesi o francesi un moto di stupore perché le loro nazionali di calcio o di atletica sono imbottite di atleti di origine africana?

 

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