Settegiorni Voce 11 ottobre 2018

Autunno: cadono le foglie e partono i soffioni fracassoni e spaccatimpani. C’è una sproporzione immensa  tra l’energia profusa e sprecata dai micidiali aggeggi e il risultato di accumular foglie, spesso inseguite una a una, più efficacemente ottenibile con l’umile ramazza.        Fossimo al governo, ne ordineremmo l’abolizione.       

 

Tutti a strologare, eppure sembrava chiaro l’annuncio di Alberto Bellelli: le primarie servono a scegliere uno fra tanti (in gergo politichese, “fare sintesi”), ma se nessuno si fa avanti per contendermi la candidatura a futuro Sindaco di Carpi, che senso avrebbero? Allo stato, in effetti, molti ritengono di avere il napoleonico bastone da maresciallo nel proprio zaino, ma si guardano bene dal dirlo in giro. Dunque, se dal suo ambiente e dintorni – il perimetro è piuttosto ampio – non spunta un altro nome, sarà lui, Bellelli, il candidato opposto alla prevedibile onda d’urto gialloverde e antieuropea della primavera 2019. In compenso, su una eventuale alleanza con il Pd si sta già litigando nella sinistra sinistra che alle ultime  politiche ha messo insieme il 5,8 per cento ed è destinata a colossali spostamenti dello zero virgola,        rigorosamente, s’intende, all’interno del proprio recinto e nell’ottica della scissione dell’atomo. 

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