Lo può capire solo chi abbia assistito per tutti gli anni Settanta ai mercoledì d’essai allestiti al cinema Modernissimo (quando esisteva) dal Cic, Circolo di iniziativa culturale di Carpi. Funzionava così: c’era la presentazione di tale Tamagnini, competente e logorroico cinèfilo proveniente da Bologna. Seguiva la proiezione di pellicole rigorosamente in bianco e nero e nelle lingue più diverse: spagnolo e portoghese, con puntate in urdu, farsi e bantu, secondo la rivoluzione scoppiata in questo o quel paese del Terzo mondo, narrata nella pellicola in questione. I sottotitoli erano in francese o inglese, non di rado in tedesco. Fra i registi ricorrenti c’era Glauber Rocha, appassionato delle miserie del Nordeste brasiliano e delle vicende dei ribelli cangaceiro. Ed era un sollievo quando arrivava un Godard o un Truffaut, per dire. Seguiva dibattito, con l’esperto a stimolare domande, ma soprattutto a fornire interminabili risposte a chi non si era mai sognato di chiedergliele. Ecco, si diceva: solo chi abbia vissuto siffatti momenti può capire la rilevanza della frase “La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca” che è rimasta scolpita nella storia. E con quella, la fantasmagorica serie di invenzioni linguistiche e di situazioni surreali (la partita a tennis nella nebbia con il ragionier Filini; il tuffo nella piscina vuota; la contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare e il suo yacht “il Bracciante”) che ci tennero svegli per una notte intera a ridere da soli fino alle lacrime nel leggere il primo, “tragico” libro di Fantozzi, attirando l’attenzione dei genitori preoccupati. Ci mancherai, grande, unico Paolo Villaggio. E ci mancherà Vasco Rossi, il Blasco, che per mesi, prima ancora del Modena Park, ha riempito le cronache dei quotidiani modenesi. Ora nel capoluogo sembra di assistere a un brancolamento da vuoto inatteso: che fare di tutto quel che è accaduto? Che cosa significa viversi d’ora in poi come capitale mondiale del rock? Qualcuno si è spinto a ritenere che, dopo la grande prova offerta, Modena meriterebbe una squadra in Champions League. Lasciatevelo dire, amici modenesi, da noi che qui a Carpi siamo esperti di sbalzi e spoetizzazioni: rimettete intanto a posto i chioschi, piazza Matteotti, l’ex Sant’Agostino e provate a far pagare l’affitto a Caliendo. Il resto, se c’è, verrà.
12 Luglio 2017
Settegiorni
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