Settegiorni

La “brutta domenica catalana” come l’hanno definita alcuni giornali, fa pensare. È un movimento di retroguardia, nel senso di egoistica chiusura nei propri confini e chissenefrega del resto del Paese, passibile di scatenare un effetto domino? O anticipa un futuro dove gli stati nazionali lasceranno il posto a enti regionali con identità di etnia, lingua e costumi, ma che tutti si sentono comunque parte dell’Europa? E se così fosse, se la vicenda catalana anticipasse davvero i tempi, spingendo a identificare nell’Europa l’unica cornice statuale, non sarebbe il caso di accelerare l’unificazione politica del continente, almeno per Difesa, Politica estera, Fiscalità ed Economia? Già: ma noi non ci saremo, cantava Augusto dei Nomadi.

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