Settegiorni su Voce del 31 maggio 2018

Ho messo fuori un cartello con la scritta Viva Sergio Mattarella”, ha dichiarato l’economista Giuliano Cazzola. E ha fatto un esplicito riferimento al ministro Luigi Facta, quello che il 28 ottobre 1922, con le camicie nere accampate intorno a Roma, aveva sottoposto a re Vittorio Emanuele III la dichiarazione di stato d’assedio. Solo che il Re non firmò e, a differenza di Mattarella, non bloccò tutto. “Proviamoli qualche mese” avebbe detto il Sovrano. Si sa come andò a finire. Il parallelo storico trova un proprio limite nella natura dei 5 Stelle, ancor più che in quella della Lega, assai poco assimilabili ai manipoli mussoliniani almeno quanto a compattezza e fatta qualche dovuta eccezione. Per dire, insomma, che un tentativo si poteva lasciar fare: tanto, i mercati il conto lo presenteranno ugualmente, se non ora, dopo le prossime elezioni.

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati