I debiti degli altri

E’ noto a tutti quanto sia indebitata l’Italia (una cifra equivalente a circa 2 mila 300 miliardi di dollari) e quanto il debito pubblico pesi sull’economia del paese, frenando crescita e occupazione. Meno nota forse è la situazione di altri paesi, che pure godono, a differenza dell’Italia, del gradimento delle agenzie di rating. La massa del debito assomma, a livello mondiale, all’equivalente di 217 mila miliardi di dollari (oltre tre volte il Pil mondiale). Cominciamo dagli Usa, che da poco hanno varcato la soglia dei 20 mila miliardi di dollari di debito pubblico federale, cui sono da aggiungere almeno altri 3 mila miliardi di debiti degli stati e delle municipalità. In assoluto è il debito più alto del mondo e anche in rapporto al Pil è ormai molto elevato, prossimo al 100 per cento, ma quel che preoccupa è il rapporto con le entrate federali: uno a dieci. Il debito ha cominciato a gonfiarsi a dismisura con la presidenza Reagan, impegnata nella corsa agli armamenti che terminò con la crisi dell’Urss, incapace di sostenere il confronto. Pure, con Reagan, la crescita del debito si arrestò al 50 per cento del Pil, una percentuale ancora sostenibile. Le guerre mediorientali dei Bush portarono il debito al livello del 60 per cento, ma il vero balzo si è registrato con la presidenza Obama: ben 9 mila 300 miliardi di dollari, per sostenere l’economia dopo la crisi finanziaria dei mutui sub prime. 

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