Nei piani di studio di Scienze politiche e di Scienze giuridiche figura l’insegnamento di “Storia dei trattati”. Sarei curioso di vedere, tra qualche decennio, come sarà considerato l’ispiratore del trattato che ha originato la missione “Triton”, in base al quale tutti i migranti raccolti nel Mediterraneo da navi battenti qualsiasi bandiera devono essere sbarcati nei porti italiani. In deroga al trattato di Dublino che prevede che l’accoglienza debba essere assicurata dal Paese di primo approdo dei migranti (e la tolda di una nave, si sa, in base al diritto marittimo, è equivalente al suolo nazionale). Ergo, chi sale su una nave battente bandiera inglese, ipso facto è già in Inghilterra ma, grazie al geniale trattato “Triton”, chi sale su una nave inglese viene sbarcato a Bari o a Salerno.
Il diritto internazionale dice anche che i naufraghi devono essere sbarcati nel punto più vicino. Ora, i naufraghi salvati a 500 metri dalle coste libiche dalle navi delle Ong dovrebbero essere sbarcati in porti libici o, al massimo, tunisini, non certo a Cagliari o, appunto, a Salerno. Ma si vede che anche la geografia ormai è un’opinione. Tornando ai nostri geniali governanti che hanno scambiato la concessione della flessibilità di bilancio da parte dell’Unione Europea con l’invasione di masse di diseredati (come ha ammesso onestamente Emma Bonino), come dobbiamo giudicarli? Grulli, come direbbero in Toscana? Traditori della Patria, come si direbbe a destra? O, piuttosto, furbastri, ovvero i soliti Italiani: li facciamo arrivare, poi, tanto, li spediamo nel Nord Europa. Senonché i Crucchi hanno mangiato la foglia e ora ci dicono di tenerceli tutti qui.