Domani un webinar proposto da Wwf Emilia Centrale. Il parere del consigliere Enzo Malagoli

Eventi atmosferici estremi sotto la lente degli ambientalisti

"E’ tempo di fare". Lo sostiene il Wwf Emilia Centrale e, per l'associazione degli ambientalisti, il carpigiano Enzo Malagoli, consigliere regionale Wwf. "Il pericolo idrogeologico elevato non lo corrono solamente la Germania , il Belgio e l’Olanda - afferma Malagoli -. In Italia abbiamo una storia densa, potremmo dire con ricorrenza annuale, di alluvioni e frane. Negli ultimi due anni nel nostro paese, sono stati cementificati migliaia di ettari in zone a pericolosità media e molti altri in pericolo di frana. P erdiamo ogni giorno 16 ettari di territorio naturale sotto la pressione di cemento e degrado. Suolo fertile, ecosistemi con i loro servizi, piccoli e grandi habitat vengono trasformati e distrutti: centinaia di tessere naturali si perdono quotidianamente, e silenziosamente, in ogni angolo del paese, e si erodono poco per volta le connessioni vitali di un ecosistema sempre più fragile e il nostro capitale di natura. Questo salto di qualità è possibile soprattutto rigenerando almeno il 15% del territorio nazionale , “rinaturando” almeno 1.600 km di fiumi (a cui negli ultimi 50 anni abbiamo tolto circa 2.000 km2 di spazio vitale). un'enormità di spazio e le conseguenze di questo sono e saranno sempre più devastanti".

 

 

 

Per armonizzare le politiche nazionali sul clima, il Wwf, insieme alle altre associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment, presenterà la richiesta e una proposta di contenuti per una legge sul clima in Italia che verrà illustrata in un webinar su zoom che si terrà martedì 20 luglio alle 15,30 (per partecipare al webinar clicca qui​). "In Italia - chiarisce Enzo Malagoli - il Piano di adattamento è ancora fermo e non è mai passato alla fase attuativa. Il Wwf. pensando a quanto successo in Germania, afferma che dobbiamo immediatamente rendere operativa una politica basata sul ripristino degli ecosistemi fluviali e sul recupero degli spazi che abbiamo rubato ai fiumi. Dal dopoguerra ad oggi, nel nostro Paese, abbiamo tolto ai fiumi circa 2000 kmq, un'enormità di spazio e le conseguenze di questo sono e saranno sempre più devastanti". Il Wwf Italia, insieme ad Anepla di Confindustria ha presentato, nel medio tratto padano, un piano di interventi per la rinaturazione del PO che risponde, alle risoluzioni approvate dal Parlamento il 13 ottobre 2020 . Esiste una strategia Europea per la biodiversità entro il 2030 che si pone l’obiettivo di redigere un piano di ripristino della natura che prevede fra l’altro di limitare l’impermeabilizzazione del suolo e l’espansione urbana con strumenti tecnici, normativi e finanziari più efficaci. Il disastro climatico successo nella media Europa, ha aumentato la consapevolezza dell’urgenza di passare dal dire al fare. Velocemente.​ Il Wwf, per sensibilizzare sulla necessità di cambiare gestione sui nostri fiumi in favore di una diffusa azione di adattamento ai cambiamenti climatici e per la loro rinaturazione, ha avviato la campagna "Liberiamo i fiumi" a cui tutti possono partecipare. L'associazione da anni chiede anche politiche giuste ma accelerate per azzerare le emissioni climalteranti, in modo da cercare di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Se continuiamo a questi ritmi, con una concentrazione della CO ₂ in atmosfera che a giugno ha toccato le 419 parti per milione, cioè ai livelli di 3 milioni di anni fa, saremmo destinati ad aumenti superiori ai 3 gradi centigradi e il mondo sarebbe un posto incompatibile con la civilizzazione umana e con la sopravvivenza di milioni di specie animali e vegetali. Quella del clima, insieme alla perdita della biodiversità, sono ormai la vera crisi che tutti i governi devono affrontare: in questo senso attendiamo una forte risposta dal G20 a presidenza italiana per favorire una convergenza al rialzo nelle sedi multilaterali".