I nodi da affrontare in una intervista a Mario Poltronieri di Legambiente

Nonostante il Piano regionale (che è scaduto) resta pessima la qualità dell'aria

Con il 31 dicembre 2020 è scaduto di validità il Pair, Piano regionale per la qualità dell'aria che si poneva quale obiettivo quello di riportare l'aria che respiriamo entro parametri più accettabili. Occorre ricordare che la Comunità Europea ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia che, nonostante tutto, continua a essere "fuori legge" rispetto alle direttive comunitarie in materia di inquinamento atmosferico. Ne parliamo con Mario Poltronieri, referente carpigiano di Legambiente.

 

Poltronieri, la Giunta regionale ha prorogato "automaticamente" il Pair per un altro anno. Ma nonostante le indicazioni di piano, anche quet'anno, caratterizzato da minor traffico e minori emissioni a causa della pandemia da Covid-19, la qualità dell'aria non è migliorata. Per quanto riguarda per esempio le polveri sottili (le cosiddette PM10), la centralina di rilevazione dell'Arpa Emilia Romagna di via Remesina ha registrato nel 2020 (fino al 30 novembre, ultimo dato pubblicato) 51 "sforamenti" rispetto ai parametri stabiliti contro i 38 dell'anno precedente. C'è qualcosa che non va?

"Mi pare evidente che le misure proposte siano state poco efficaci, sia perchè gli obiettivi indicati non sono stati raggiunti, sia perchè molte azioni sono ancora in fase di realizzazione, basti pensare ai Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS), con cui si puntava a diminuire il traffico del 20 per cento, che sono appena stati approvati o ancora in fase di approvazione, in molti dei comuni interessati. Per non parlare poi delle azioni contro le emissioni prodotte dagli usi energetici e dagli impianti di riscaldamento, o dalla agricoltura, poco incisive. C'è poi il tema delle risorse messe a disposizione degli interventi individuati, sicuramente inadeguate rispetto agli obiettivi e molto meno consistenti rispetto a quanto viene destinato a nuove strade, autostrade e bretelle. Qui siamo al paradosso o meglio alla schizofrenia della politica regionale e non solo: si costruiscono nuove infrastrutture stradali, che attirano traffico e aumentano le polveri sottili e poi si punta alla diminuzione della circolazione nelle aree urbane. Un esempio: come si fa a diminuire la circolazione a Sassuolo, se si costruisce una bretella per aumentare l'arrivo di altri automezzi?"

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