Un Gruppo operativo territoriale coordina gli interventi per arginare un fenomeno che preoccupa molto gli allevatori

Peste suina africana: in Provincia due incontri per affrontare il problema

Il diffondersi, anche nella provincia di Modena, della peste suina africana che colpisce la popolazione dei cinghiali selvatici ma che rischia di estendersi a macchia d'olio nei confronti degli allevamenti suinicoli del territorio, sta allarmando non poco le autorità locali, gli allevatori e il mondo dell'agroalimentare che ruota intorno alla produzione suinicola. In Provincia si è svolto ieri un incontro informativo sullo spinoso problema per fare il punto sulla peste suina africana e per valutare le possibili azioni di contrasto alla diffusione della malattia nel territorio provinciale alla presenza del presidente della Provincia di Modena e del Servizio Veterinario dell’Ausl, con le associazioni degli agricoltori di Modena e con i presidenti degli Atc modenesi (ambiti territoriali di caccia).

E' in corso una campagna di f ormazione e informazione che coinvolge gli allevamenti di suini della provincia, oltre a verifiche e riunioni con le Associazioni di Categoria del mondo agricolo e produttivo, per un aggiornamento costante sulla base della situazione epidemiologica. Sono stati organizzati 16 corsi con gli Atc e la Polizia provinciale per la formazione di 1063 tra cacciatori e altre figure del mondo venatorio che rientrano nell’elenco nazionale dei bioregolatori, mentre con il Cai si è lavorato per sensibilizzare gli escursionisti sul loro ruolo nell’individuazione di eventuali carcasse di cinghiali sul territorio, distribuendo locandine informative nei punti di accesso ai sentieri e percorsi naturalistici, in modo tale da darne la massima visibilità.

E' stato attivato in Provincia il Gruppo operativo territoriale (Got); si tratta di un organismo previsto dal Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana e costituito dal Servizio veterinario Ausl di Modena, (che lo presiede), oltre che dalla Provi ncia di Modena, Polizia provinciale, Prefettura, Ente parco Emilia centrale, SACP (Settore Agricoltura Caccia e Pesca) e Protezione Civile e i presidenti di Atcmo 1, Mo2 e Mo3, che si è già riunito lo scorso 17 aprile per definire il piano di contenimento della popolazione dei cinghiali presenti sul territorio. La peste suina africana, di tipo virale, non colpisce l’uomo, ma i suini e i cinghiali ed è altamente letale negli animali colpiti; non esiste alcun trattamento o vaccino ed è responsabile di pesanti conseguenze economiche dovute ai costi di eradicazione e al blocco delle esportazioni di prodotti italiani di eccellenza.

(Nella foto: la Polizia provinciale in osservazione sul territorio)