L'ha decisa con un colpo di mano, dice Legambiente, il Consiglio Regionale

Prorogata di tre anni la gara per le concessioni idriche

Il Consiglio Regionale dell'Emilia-Romagna ha prorogato di tre anni il termine per l'espletamento delle gare per il rinnovo delle concessioni idriche alle multiutility operanti in regione. La decisione, che sposta le previste aste per l'assegnazione delle concessioni dal 2024 al 2027, è stata immediatamente contestata da Legambiente che ha annunciato manifestazioni di protesta contro il provvedimento. Fra le società destinatarie della proroga, che consentirà alle aziende dell'acqua di programmare meglio gli investimenti di rete, anche Aimag.

Legambiente ha preso una decisa posizione contro la decisione del Consiglio Regionale. “La proroga delle concessioni ai gestori del servizio idrico integrato fino al 2027 decisa dal Consiglio Regionale - afferma Legambiente - appare un’inaudita forzatura, oltre che poco trasparente e antidemocratica“. L'associazione ambientalista ritiene infatti che una decisione di tale portata per i territori della regione non doveva essere presa alla chetichella, senza una comunicazione pubblica e un confronto preventivi. "Risulta infatti che nemmeno i sindaci – soci di maggioranza delle società di gestione del servizio idrico – abbiano partecipato a tale confronto - sostiene Legambiente -, o che abbiano ricevuto indicazioni preliminari. E, se così è, la norma si configura addirittura come illegittima, avendo la giunta regionale avocato a sé un potere che non è previsto da nessuna normativa". (prosegue)

Dopo le gare del gas, dunque, anche le gare del servizio idrico, che nelle intenzioni del legislatore dovrebbero assicurare maggiore trasparenza e concorrenza nell'erogazione di servizi pubblici essenziali, sembrano essere rimaste al palo. "Legambiente - commenta una nota dell'associazione - ritiene che sulle scelte relative a un settore come quello dell’acqua sia necessaria la massima informazione dei cittadini e il pieno coinvolgimento della società civile, in particolare alla luce dei pesanti effetti dei cambiamenti climatici sulla disponibilità di questa risorsa, effetti che potranno causare conflitti legati al suo utilizzo e alla sua gestione".