Nel rapporto regionale Legambiente Modena e Gavello maglie nere, Carpi sta in mezzo

Qualità dell'aria? L'ozono sempre in eccessiva concentrazione

Qualità dell'aria sempre pessima in Emilia Romagna, secondo l'ultimo rapporto di Legambiente Emilia Romagna, e la provincia di Modena continua ad essere fra le peggiori se si considerano gli "sforamenti" per quantità e presenza di ozono nell'atmosfera. Secondo Legambiente, Modena (stazione parco Ferrari) ha ampiamente superato il limite di 120 microgrammi di ozono per metro cubo d'aria fissato dalle normative europee per un massimo di 25 giorni all'anno (avendo fatto registrare livelli superiori di inquinamento già oggi per 32 giornate in sette mesi) ma analoga situazione si sta prospettando per la stazione di rilevamento Arpae di Modena-Parco Edilcarni (quota raggiunta 27 giornate di sforamenti) mentre non va molto meglio quella di Gavello di Mirandola posta all'estremo nord del territorio provinciale. Carpi sta in mezzo: solo mese di luglio in via Remesina, dove è posizionata la centralina di rilevamento, l'ozono ha raggiunto e superato la quota di 120 microgrammi ben dieci volte.

"Con l’arrivo dell’estate - commenta in proposito Legambiente Emilia Romagna - si torna a fare i conti con l’ozono, il dannoso inquinante che invade le nostre città minacciando la nostra salute. Sono infatti 13 le stazioni di monitoraggio in 6 provincie dell’Emilia – Romagna che hanno già superato il limite normativo annuale dei 25 giorni di superamento consentiti rispetto al valore obiettivo di 120 µg/m3 sulla media mobile delle 8 ore (dati aggiornati al 29 luglio 2021). Un quadro che dimostra che l’ozono troposferico è ancora troppo presente nell’aria che respiriamo e che probabilmente non facciamo abbastanza per contrastare la presenzadi questo inquinante secondario derivato, la cui causa estiva principale è la mobilità. La situazione di inquinamento cronico della Pianura Padana – sia invernale che estivo, ricorda Legambiente – che minaccia la nostra salute ci impone radicali trasformazioni. In particolare è la mobilità con motori a combustione che incide in modo importante sulla produzione di ozono e dunque occorre che su questo si acceleri il percorso di trasformazione verso un sistema di spostamenti più sostenibili rafforzando il trasporto ferroviario, quello pubblico locale e la mobilità elettrica".

Attualmente, lo strumento per ridurre le emissioni degli inquinanti più critici (compreso l’ozono), esisterebbe. La regione Emilia – Romagna ha stilato il PAIR 2020 (Piano Aria Integrato Regionale) che prevede una serie di provvedimenti e azioni utili al risanamento della qualità dell’aria e di rientrare nei valori limite fissati dalla direttiva europea del 2008. "Purtroppo - è l'amara constatazone di Legambiente - queste azioni devono trovare ancora piena attuazione ed efficacia".