Le nuove linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ancor più restrittive e ancor più violate nonostante tutto

Qualità dell'aria sotto la lente di Legambiente

"Le continue violazioni dei limiti di legge - sulla qualità dell'aria - dimostrano la scarsa efficacia delle misure fin qui adottate. Per limitare l’inquinamento atmosferico e tutelare la salute servono quindi provvedimenti strutturali". E' questo il parere di Legambiente Modena e dell'Associazione internazionale dei medici per l'ambiente che hanno commentato i dati di Modena e provincia alla luce delle norme più restrittive suggerite lo scorso anno dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. "Occorre - dicono le associazioni in parola - potenziare il trasporto pubblico, la mobilità ciclabile ed elettrica (unica da incentivare) per le persone e quello ferroviario per le merci, in modo da ridurre l’uso di automobili e autocarri; le risorse si possono trovare cancellando progetti di grandi opere autostradali come Bretella Campogalliano-Sassuolo e Cispadana, che incentivano il trasporto su gomma. Anche sul settore agricolo e zootecnico serve un giro di vite (rappresenta il 19 per cento dell'emissone di polveri sottili nell'aria)".

La situazone della qualità dell'aria di Modena, per gli ambientalisti, è tutt'altro che confortante: "Dal punto di vista dei dati raccolti dalle centraline nel primo mese del 2022 - afferma Legambiente Modena -, prendendo a riferimento la centralina di fondo urbano a parco Ferrari (che rileva il valore base dell’inquinamento atmosferico in città, essendo collocata a distanza dalle principali sorgenti inquinanti), sono già stati registrati 12 giorni di sforamento del limite giornaliero per le PM10 dall’inizio dell’anno (si tratta del limite UE, quindi non aggiornato rispetto alle nuove linee guida). Per fare un confronto, il 2021 ha fatto registrare 39 superamenti del limite contro i 35 consentiti: un valore comunque migliore rispetto ai 58 superamenti del 2020 e ai 47 del 2019. Ben peggiore la situazione nella centralina di via Giardini: qui gli sforamenti sono già 21, contro i record annuali di 62 sforamenti nel 2021, 75 nel 2020 e 58 nel 2019". 

Lo stato dell’arte è confermato dal ranking globale del Barcelona Institute for Global Health: la provincia di Modena, e in particolare Carpi, Modena e Sassuolo, si collocano infatti nei primi 120 posti su 859 città europee per mortalità prematura dovuta a PM2.5 (Sassuolo al 28°) e NOx (Modena 79°), le peggiori tra le città emiliano-romagnole.