Aimag: Giunta, civici e Terzo polo di Mirandola e Azione Carpi contro la rottura del Patto di Sindacato e ogni ipotesi di vendita a Hera

E' partito un duro attacco, dall'assessore Roberto Lodi a nome dell'Amministrazione comunale di Mirandola, all'indirizzo del Sindaco di Carpi Alberto Bellelli. Nel sostenere in una nota diffusa stamane la necessità di prorogare il Patto di Sindacato che unisce tutti i Comuni del territorio Aimag almeno fino alla nomina del prossimo Consiglio di Amministrazione dell'azienda, rimandando ogni discussione sugli attuali vertici a quando “sarà possibile discutere di fronte a numeri certi”, l'assessore Lodi sottolinea la propria distanza dalla volontà del Comune di Carpi e del Pd provinciale di porre fine al Patto, aprendo a un aumento della “componente privata” nel controllo diretto di Aimag. Sarebbe quella che lui chiama “una sconfitta clamorosa da parte della politica”. Ma è nel seguito del comunicato che la critica si fa più diretta. Là dove Lodi definisce “...una posizione del tutto incomprensibile, quella che vede quale capofila l’Amministrazione carpigiana, che ad oggi non ha concesso la minima disponibilità al dialogo e non vorrebbe nemmeno prendersi il tempo necessario ad intraprendere una logica mediazione, rendendosi altresì protagonista di un feroce attacco, ipotizzando una mala gestione tutta da comprovare, rivolto a quei funzionari nominati, fra gli altri, proprio da Alberto Bellelli stesso, in qualità di Sindaco del Comune che detiene la maggioranza delle quote di Aimag”. E conclude: “Sarebbe un paradosso se i Sindaci, ormai giunti a fine mandato, anziché astenersi prendessero una posizione che complicherebbe la gestione a chi si ritroverà ad amministrare il territorio nel prossimo futuro”. Il riferimento all''ipotesi di mala gestione tutta da comprovare” è alle affermazioni del sindaco Bellelli, espresse in diverse occasioni a partire dalla conferenza stampa di fine anno su quello che anche pochi giorni fa ha definito “l'immobilismo in cui si trova oggi l'azienda”. Con la seguente conclusione: “


 

Alla presa di posizione di Lodi ha fatto eco quella, affidata a un comunicato, della lista civica +Mirandola, insieme ad Azione/Italia Viva, rappresentate, rispettivamente, da Giorgio Siena e da Claudio Prandi con Alexandra Sitta, sottoscritta anche da Giorgio Verrini a nome della sezione di Carpi di Azione. Nel dare notizia della costituzione del comitato "Mirandola 2024” tra le forze impegnate nella costruzione del Terzo polo, la nota sottolinea, a proposito di Aimag: “La vicinanza con gli utenti e la stretta collaborazione con le strutture tecniche comunali hanno sempre garantito buoni livelli di efficacia ed efficienza, in particolare confrontando gli indicatori dell’Azienda con le altre realtà del settore”. Risultati, si legge, “...ottenuti grazie alle scelte strategiche pianificate in passato dai Comuni proprietari e realizzate da Amministratori e Manager dell’Azienda”. La collaborazione con le imprese dell’indotto, si legge più avanti, "...ha consentito di sviluppare forti competenze tecniche ed industriali che hanno permesso la realizzazione di impianti innovativi sia nei settori tradizionali, come ad esempio la cogenerazione ed il teleriscaldamento, che nella produzione di energia da fonti rinnovabili”.

 

Da qui il quesito: “Perché quindi vendere Aimag ad Hera?”, seguito dalla considerazione che “... quando gli stessi servizi sono gestiti da aziende quotate in Borsa come Hera, sia naturale attendersi maggior attenzione agli interessi degli azionisti, rispetto a quelli, a volte contrapposti, dei territori serviti. Mantenendo la propria autonomia Aimag potrà continuare a sviluppare collaborazioni con altre aziende del settore, anche con il socio Hera, e ampliarsi nei territori confinanti”. La nota conclude: “Le scelte riguardanti la futura autonomia di Aimag passano attraverso il rinnovo, senza modifiche sostanziali, dell’attuale Patto di Sindacato ed assumeranno un valore politico decisivo nella prospettiva delle alleanze per il rinnovo delle Amministrazioni comunali del 2024”. Il che, evidentemente nei confronti del Pd, suona come una condizione per ogni eventuale alleanza futura.