Rimessi in sesto capannone del vaglio e digestore anaerobico

Aimag: impianti a posto ma il “parco” è un sogno

Rimediati i guai restano il recupero di via Alghisi e il fantomatico Petermar

FOSSOLI – «Il digestore va, e funziona adesso a pieno regime. Il nostro personale ha lavorato giorno e notte per arrivare a questo risultato». 

Mirco Arletti ha colto l’occasione offerta dall’inaugurazione del rinnovato capannone destinato al vaglio del compost grezzo all’interno dell’impianto di compostaggio di Fossoli (1,8 milioni di euro di investimento, solo in parte, circa la metà del valore, coperti da rimborsi assicurativi e contributi regionali), riedificato dopo i crolli del sisma 2012, per togliersi un sassolino dalla scarpa e annunciare, finalmente, che l’opera inaugurata due anni e mezzo or sono, ha cominciato a operare dopo tutta una lunga serie di guai che ne avevano impedito l’attivazione. 

Una notizia non da poco, visto che da quell’impianto, il digestore appunto, Aimag contava di ricavarci un milione e mezzo di euro all’anno di energia elettrica da utilizzare per far funzionare gli altri impianti della società. Invece, per due anni, sul bilancio di Aimag hanno pesato solo le quote negative di ammortamento di un complesso costato otto milioni di euro (oltre alle spese tecniche per la riattivazione) e non hanno potuto essere invece contabilizzati i relativi risparmi che, forse, si potranno realizzare solo a cominciare dalla seconda parte del 2016. 

Nonostante tutto, Aimag ha portato avanti un processo di rinnovamento della sua impiantistica di cui il capannone per il vaglio del compost di Fossoli inaugurato sabato scorso è uno degli ultimi tasselli: «Ci rimane ancora da restaurare la palazzina uffici di via Alghisi a Carpi», ha ammesso il Presidente di Aimag, lasciando intendere tuttavia che il bilancio del post-sisma si avvia a concludersi positivamente. In realtà, per la strada, Aimag (unitamente al Comune di Carpi) qualche pezzo se l’è perso: la moderna palazzina servizi costruita fra via Valle e via Remesina esterna doveva diventare il centro propulsivo di un futuribile “parco eco-tecnologico”, il famoso Petermar, progetto incentrato sulla ricerca nei campi del recupero e del riuso e che, nonostante gli anni trascorsi e i numerosi passaggi amministrativi superati, è rimasto a livello di progetto, tanto che la struttura ospita oggi solo qualche ufficio. 

Ma nel complesso non si può che concordare con quanto ha sottolineato l’Assessore all’Ambiente del Comune di Carpi, Simone Tosi, in occasione dell’inaugurazione del nuovo capannone di vagliatura nell’impianto di compostaggio di Fossoli e cioè che “…a Fossoli è sorto un sistema impiantistico volto al recupero e al riciclo dei rifiuti che ne fa un vero e proprio Distretto industriale. Qui valorizziamo al meglio e recuperiamo le materie prime da raccolta differenziata conseguendo un duplice risultato: facciamo risparmiare i cittadini e facciamo del bene all’ambiente”. Insomma, Carpi da Distretto Moda a Distretto rifiuti riciclati: un accostamento un poco ardito, ma che rende l’idea. Il prossimo passo per l’assessore Tosi? «Il biogas che viene prodotto dalle biomasse, invece che bruciarlo per produrre energia elettrica, immettiamolo direttamente nelle tubature della rete del gas». Un passaggio a cui Aimag sta già pensando da tempo (per esempio per l’impianto di Finale Emilia) ma che appare, al momento, quanto meno prematuro per Carpi.

Nelle foto, il rinnovato capannone per la vagliatura del compost e Mirco Arletti, Simone Tosi e Marco Reggiani, segretario Pd, all’inaugurazione

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