All'incontro sul Sociale Taurasi impallina di nuovo la gestione del progetto biscione. E fissa i punti da una lunga sequenza di interventi
E' stato prima necessario attendere due ore e ascoltare una dozzina di interventi fra esponenti del volontariato sociale, attivisti e rappresentanti di associazioni del terzo settore, cooperatori e imprenditori del sociale, volontari impegnati sul fronte dell'accoglienza e dell'integrazione, davanti a una cinquantina di persone che hanno accolto l'invito al sesto incontro di Giovanni Taurasi, candidato alle primarie del centrosinistra, organizzato al Nonno Pep Beer&Food sul tema “Solidarietà, servizi e integrazione”. Ma alla fine la bomba, o meglio, il petardo, è arrivato: «Mi hanno fatto un mezzo processo sul tema del “biscione” – è sbottato chiudendo il pomeriggio di ascolto –, ma ho solo detto che andava condotto con un approccio politico più che di tipo urbanistico. Non si trattava di un quartiere (si presuppone intendesse benestante, ndr) di Milano – ha proseguito – : qui c'erano una sessantina di famiglie e le sedi di tre associazioni religiose e occorreva trovare il sistema per collocarle. Si è mai entrati in una agenzia immobiliare – ha chiesto – per capire quanto fosse difficile reperire alloggi provvisori, per dei proprietari e degli inquilini che avevano tutto il diritto di stare dove si trovano? Dove mettere tutte quelle famiglie? Questa è la politica: cercare cioè un percorso condiviso e non limitarsi agli annunci sui social. Quando faccio emergere qualche problema, è solo per ricordare che le questioni si possono affrontare diversamente e che questo è un esempio di come le cose non vadano fatte. Io mi auguro ovviamente che tutto si possa risolvere – ha concluso –, ma le primarie servono anche a questo: a dire che certe cose si possono fare in modo diverso». segue