Carpi Fashion System: il progetto stabilizzato. Il primario racconta i soccorsi a Terzilli. Ilaria Benati resta in carcere

Le aperture del Carlino e della seconda pagina di Carpi della Gazzetta danno spazio oggi alla presentazione del protocollo d'intesa di Carpi Fashion System siglato tra la Fondazione CR Carpi, gli enti promotori del progetto (Comune di Carpi, Cna, Lapam e Confindustria Emilia) e gli enti realizzatori (Camera di Commercio, Democenter, ForModena) che mettono in pratica, rispettivamente, le iniziative programmate per i tre settori della internazionalizzazione e promozione, dell'innovazione e della formazione, da sempre pilastri dell'azione di Carpi Fashion System. Qual è il senso del protocollo? Fornire un perimetro di stabilità istituzionale a quello che non è un ente, non è una persona giuridica (soluzioni sempre evitate per non appesantirlo di costi), ma semplicemente un progetto. Le novità del protocollo che vanno in questa direzione sono sostanzialmente tre. La prima, è la formalizzazione dell'esistenza di una cabina di regia dove siederanno Fondazione ed enti promotori, con invitati stabili gli enti realizzatori: le iniziative verranno decise e programmate da qui, con il coordinamento del Comune di Carpi. La seconda è che dell'erogazione dei contributi agli enti realizzatori per le iniziative approvate e della relativa rendicontazione si occuperà direttamente la Fondazione (che continua a essere il principale soggetto pagante, insieme al Comune che si accolla l'affitto per la sede di ForModena) e non più il Comune di Carpi. La terza è la decisione di registrare il marchio Carpi Fashion System mentre quello di Moda Makers, già depositato dal Consorzio Expomodena, diventa proprietà della Camera di Commercio. Chiara l'ambizione, come sottolinea nelle cronache dei giornali l'assessore Stefania Gasparini, di emulare i fasti del brand Motor Valley.

 

La prima apertura della Gazzetta è dedicata ancora alla tragica fine dell'agente di Ps, Fabio Terzilli, con la drammatica testimonianza del primario dei Rianimazione del Ramazzini, Alessandro Pignatti, che si è trovato a passare sul luogo dell'incidente poco dopo che era accaduto ed è stato così il primo a soccorrere lo sfortunato motociclista. Il medico racconta le modalità di un intervento di soccorso che è stato tempestivo e portato da personale competente del 118, anche se si è rivelato purtroppo inutile. Di spalla la Gazzetta e a fondo pagine il Carlino riferiscono che a Santo Domingo il Tribunale, nel rigettare la richiesta di scarcerazione per Ilaria Benati, l'amica modenese di Claudia Lepore sospettata di complicità nel suo omicidio, ha assegnato due settimane alla Procura – che aveva chiesto due mesi – per formulare il capo di imputazione. Ora l'attenzione si sposta sulla solidità del quadro probatorio e sulla sua idoneità a sostenere l'ipotesi della responsabilità della donna.

 

 

Sempre su entrambi i quotidiani compare la notizia del trasferimento al Ministero per lo Sviluppo economico della vertenza della Manifattura Riese nel tentativo di far rientrare la prospettiva dei licenziamenti e dopo che ai vari tavoli con sindacati e istituzioni la proprietà non si è mai presentata, delegando il liquidatore che non è mai andato oltre la conferma dell'intenzione di puntare esclusivamente a mantenere la titolarità del marchio Navigare. Non mancano le critiche dei sindacati ai silenzi e all'assenza della componente di minoranza della proprietà, rappresentata dal fondatore della Manifattura Riese, Massimo Brunetti.