I sindacati lamentano l’assenza della proprietà ai tavoli istituzionali

Carpi, la vertenza Navigare approda al Mise

Si è svolto nei giorni scorsi al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) il tavolo tra sindacati e istituzioni sulla vertenza Manifattura Riese, azienda carpigiana a cui fa capo il marchio di abbigliamento maschile Navigare. Ricordiamo che a fine aprile Manifattura Riese è stata venduta dal socio di maggioranza, il Fondo Consilium – subentrato cinque anni fa e detentore dell’80 per cento delle quote, mentre il 20 per cento appartiene alla Navy Group di Massimo Brunetti, membro della famiglia fondatrice dello storico marchio – alla Luchi Fiduciaria di Milano che, dopo pochi giorni, l’ha messa in liquidazione e ha avviato una procedura di licenziamento per gli 82 dipendenti tra cui circa la metà impiegati nella sede di Carpi e gli altri negli outlet e nei negozi di proprietà sparsi in tutta Italia (leggi qui). A nulla sono serviti gli scioperi dei lavoratori (leggi qui), i tavoli in Regione, la solidarietà da parte delle istituzioni: la proprietà, pur non partecipando agli incontri promossi dai sindacati, ha fatto sapere tramite il liquidatore Maurizio Corvaja, di non avere intenzione di intraprendere alcuna trattativa.
 

“Siamo di fronte ad imprenditori che, senza ragioni economiche e in presenza di bilanci positivi, hanno deciso dall’oggi al domani, di liquidare un’attività florida e mettere in strada 90 lavoratori solo per mero profitto speculativo. Una vicenda scandalosa, dato anche il periodo che stiamo affrontando come Paese, che se non verrà risolta nel migliore dei modi e rapidamente rischia di rappresentare un esempio negativo per tutto il settore e il territorio, non solo quello modenese ma anche nazionale”. Così ha commentato Sonia Paoloni, segretaria nazionale della Filctem Cgil al termine dell’incontro. “La proprietà – ha proseguito Paoloni – non si è mai degnata di presentarsi davanti alle istituzioni, né locali né regionali, e venerdì pomeriggio non si è presentata al Mise, delegando un professionista come legale rappresentante: questo è un comportamento irrispettoso e inaccettabile. Chiediamo al Governo, ai rappresentanti del Ministero e allo stesso ministro Giorgetti di intervenire per sollecitare la proprietà al tavolo di trattativa e ripristinare la ‘normalità’ delle relazioni industriali ed istituzionali. Apprendiamo, infine, che la proprietà senza confronto alcuno con le parti sociali ha venduto marchi prestigiosi, tra cui Navigare, siamo di fronte ad un’operazione di macelleria sociale ed industriale. Alla luce di questo è sempre più necessario che le normative in essere in materia vengano rapidamente modificate per evitare che comportamenti predatori come questo si ripetano”, ha concluso Paoloni.

All’incontro con il Mise hanno partecipato anche Roberto Righi segretario generale della Filctem Cgil di Modena e Laura Petrillo segretaria generale della Filcams Cgil di Modena.

 

Erano anche presenti i funzionari che sul territorio stanno seguendo la spinosa vertenza, ovvero Sergio Greco, funzionario della Filctem Cgil di Carpi, Valerio Spinelli della Filcams Cgil di Carpi, Roberto Giardiello della Femca Cisl di Modena Reggio Emila e la rappresentante sindacale Filctem Cgil Stefania Severi. Nella nota sindacale si legge che tutti sono stati concordi nel sottolineare il comportamento scorretto della proprietà e il pericolo che far passare situazioni del genere potrebbe creare un pericoloso precedente. “Il coordinatore del tavolo governativo, il dottor Luca Anniballetto, dopo aver esortato con decisione il liquidatore dell’azienda a farsi da tramite per convincere la proprietà a sedersi al tavolo – conclude la nota –, ha preannunciato una nuova convocazione nelle prossime settimane. Nel frattempo le lavoratrici e i lavoratori sono stati richiamati a lavorare”.