Carpi sui giornali. Prime dichiarazioni dell'ad di Keestrack sulla Goldoni. Carni Opas in parte sbloccate. Una omissione di soccorso

In articoli di spalla, sia Gazzetta che Carlino riferiscono che 14 container con le carni suine prodotte dalla Opas di Migliarina, fermi nel porto di Dong Guan (nella foto) perché le autorità cinesi sostenevano di aver trovato tracce di Covid non nelle carni, ma sui contenitori, sono stati sbloccati. E ora l'attenzione si sposta sugli altri 26 in viaggio verso la stessa destinazione, con tutte le incognite richiamate dai vertici dell'azienda: test sul packaging senza poter assistere e senza contraddittorio, con il rischio di vedersi distruggere la merce sul posto. L'amministratore delegato di Opas, Valerio Pozzi, oltre a informare che Opas si è attrezzata con un sistema interno di controllo sui contenitori per rilevare eventuali tracce di Covid, non nasconde il sentore di una guerra commerciale in atto, che ha già indotto i governi di Usa e Canada, come dovrebbe fare il governo italiano, per la stipula di una assicurazione statale che permetta alle imprese di esportare in tutta tranquillità.

 

In apertura il Carlino ritorna sulla vertenza Goldoni e lo fa anche la Gazzetta di taglio basso. Il primo riporta le posizioni dei sindacati circa la ventilata cessione alla belga Keestrack, con il mantenimento di 110 posti di lavoro sui 185 complessivi della Goldoni: più che di numeri, sostengono i sindacalisti e i rappresentanti della Rsu, sarebbe opportuno discutere del piano industriale dell'acquirente, rinviando a dopo gli accordi sindacali di garanzia per i lavoratori e intervenendo anche con gli ammortizzatori sociali. La Gazzetta, dal canto suo, riporta la prima dichiarazione sull'argomento da parte di Kees Hoogendoorn (nella foto), presidente del gruppo Keestrack, che si dice molto soddisfatto della prospettiva di comprare la Goldoni, espandendo così l'azienda nel settore delle macchine agricole e contribuendo a mantenere vivo il brand di una tradizione industriale a traino familiare, qual è stata la Goldoni e qual è tuttora il Gruppo belga.

 

La Gazzetta preferisce dedicare la propria apertura all'odioso comportamento di un automobilista che, in un imprecisato punto della “Nazionale per Carpi”, ha tamponato un ciclista, facendolo cadere e fermandosi solo per accertarsi che il mezzo non avesse subito danni, per poi ripartire. Tutto si basa sulla testimonianza di una soccorritrice che lamenta come tanti che transitavano non si siano preoccupati di aiutare il ciclista a terra; e della vittima – un operaio di origine pakistana al secondo giorno di lavoro dopo un anno di disoccupazione – che ha riportato una botta al ginocchio e ha una mano gonfia e che ricorda solo il colore bianco dell'auto, ma non ha fatto in tempo a rilevarne il numero di targa.

 

Dalla provincia arriva sui due quotidiani qualche eco della giornata di protesta di pubblici esercizi, meno partecipata di quanto si potesse prevedere. Alfiere della protesta parrebbe essere un ristorante di Sassuolo, dove la Gazzetta riferisce che si sono dati appuntamento per la cena il senatore Gianluigi Paragone, ex Cinque Stelle, e oggi portavoce di Italexit, e diversi parlamentari di centrodestra. Aperture di protesta sono segnalate anche in alcune palestre.