Carpi sui giornali. La protesta dei dettaglianti, il Sindaco e l'ambiguità delle associazioni di categoria

Il paradosso della questione Ztl allargata e della protesta dei commercianti, tema che occupa le aperture odierne di Gazzetta e Carlino, è che da una parte Sindaco e Assessore alle Attività produttive evocano continuamente il dialogo e l'accordo con le associazioni di categoria. Proprio mentre queste ultime, una dopo l'altra, si sfilano prudentemente – prima Confcommercio e ieri anche Confesercenti – dichiarandosi contrarie all'estensione, pur avendo convalidato il compromesso del periodo sperimentale, del posticipo alle 19 dell'orario delle chiusure del venerdì e del sabato dei corsi Roma e Cabassi e di via San Francesco che il Comune aveva fissato invece alle 18,30 e dello spostamento della chiusura di corso Cabassi dall'incrocio con i viali a quello con via XX Settembre per permettere l'accesso delle auto al parcheggio di San Rocco. Niente di epocale: un accordo, comunque. E vedere che un minuto dopo le associazioni lo contraddicono per non farsi scavalcare dall'associazione Carpi C'è che ha inscenato la manifestazione di ieri, sembrerebbe dare ragione al Sindaco quando­ afferma – come ha fatto ieri in conferenza stampa –  che esiste un problema di rappresentanza per le associazioni di categoria.

 

Le quali ultime si adattano ai compromessi, mentre il foglio bianco esibito nella protesta di ieri, simbolo della mancata collaborazione tra Comune e rete del dettaglio nella stesura di un progetto per il centro, segnala che torna a delinearsi un'antica frattura, per di più aggravata dal sospetto dei dettaglianti che l'Amministrazione, estendendo la Ztl, tenda a privilegiare i pubblici esercizi. Un sospetto, questo, che fa molto arrabbiare il Sindaco, che  – come riportano i due quotidiani – nell'incontro di ieri mattina ha voluto spingersi oltre l'estensione della zona a traffico limitato, parlando di un piano di modernizzazione del centro storico per il quale, al di là dei 700 mila euro di defiscalizzazioni già previsti, ci sono 300 mila euro a fondo perduto per quegli esercizi, siano essi bar, ristoranti o negozi e attività artigiane, che desiderino qualificare la loro presenza in centro, sia in termini di sicurezza che di abbellimento.

 

 

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