Carpi sui giornali. Liu Jo Blumarine, si fa o no? Strascichi Italcarni

Due no, si direbbe che fanno un sì, secondo l'apertura di oggi della Gazzetta. E' un no riverente, ma fermo, quello di Marco Marchi, presidente di Liu Jo, messo di fronte all'ennesima voce di un suo interesse per Blumarine: tanto rispetto per la griffe bandiera di Carpi; non fa mistero di "essere intenzionato a comprendere le sorti di Blumarine” (frase di una impenetrabilità assoluta); si dice onorato dell'accostamento tra i due marchi e che una sinergia fra aziende del territorio è auspicabile. Ma da qui a una acquisizione ce ne passa, precisa: soprattutto in fatto di condivisione delle strategie aziendali. L'altro no viene da Gianguido Tarabini che ricambia la stima, informa che riceve almeno due o tre offerte di acquisto all'anno, una delle quali da un gruppo cinese per svariate decine di milioni, ma tiene a ribadire la volontà di far da sé, mantenendo il legame con il territorio e il made in Italy e sottolineando che Blumarine è fra le poche griffe italiane ancora autonome dai grandi gruppi.

 

 

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