Carpi sui giornali. Negozi che chiudono in centro. Fuori dalla white list, il Tar lo riabilita. La Lapam e l'Imu su immobili delle imprese

La chiusura, avvenuta con tempi diversi, di altri tre negozi del centro come il Tappino di corso Fanti, Interno di vino e il Guardarobino di corso Alberto Pio apre oggi la prima pagina carpigiana della Gazzetta. Il quotidiano ne fa risalire l'origine a diversi fattori, quali l'aumento delle spese energetiche, la concorrenza dell'online, gli affitti elevati. E l'assessore Stefania Gasparini, rilevato che il fenomeno non è certamente solo carpigiano, spiega quel che sta facendo il Comune per arginarlo, incoraggiando con un bando le nuove aperture in centro, predisponendo un progetto di marketing urbano anche se, sottolinea, il rimedio migliore sarebbe che la gente tornasse ad acquistare nei negozi di vicinato e non solo dal web.


 

Due aperture, quella del Carlino e la seconda della Gazzetta, sono dedicate all'imprenditore edile Roberto Zagarella, 52 anni, di origine siciliana ma residente in città dove è titolare di un'azienda specializzata nelle costruzioni. Cinque mesi fa, per un piccolo precedente giudiziario risalente a venticinque anni fa, era stato escluso con una interdittiva antimafia dalla white list, vale a dire dal novero delle imprese ammissibili agli appalti per opere pubbliche on quanto non infiltrate dai clan. Grazie all'assistenza di un legale che ha portato la vicenda davanti al Tar, il Tribunale amministrativo gli ha dato ragione togliendogli l'impedimento di legge. Ma è occorso tanto tempo, lamenta l'imprenditore, che gli è costato perdita di lavoro ed emarginazione.

 

 

Un'altra notizia condivisa è la presa di posizione del Presidente di Lapam Confartigianato, Riccardo Cavicchioli, all'indomani di un incontro delle associazioni datoriali con i Sindaci dell'Unione che hanno illustrato il bilancio dell'Ente. Al centro del confronto, rivela Cavicchioli, c'è stato l'aumento della pressione fiscale e, in particolare, il tema dell'Imu che le aziende debbono pagare senza poter fruire di riduzioni anche quando operano dentro locali di proprietà dei titolari, in quanto l'immobile è intestato all'impresa.