Carpi sui giornali. Querelle tra Bellelli e Boccaletti sul nuovo ospedale. Nuova casa-rifugio per le donne vittime di violenza. Il murale della discordia.

Lo scontro verbale tra il sindaco Alberto Bellelli e l’antagonista della Lega Federica Boccaletti in merito al nuovo ospedale impegna l’apertura della Gazzetta, oggi. Partito dalle rispettive pagine social ieri pomeriggio, è stato raccolto dal quotidiano, che ne restituisce una lettura integrale. Tutto è nato all’indomani della visita di Matteo Salvini a Carpi, durante la quale ha promesso ai suoi seguaci la “liberazione” dell’Emilia Romagna. Il primo cittadino ha dunque preso le mosse da uno dei settori che in regione funziona meglio, la sanità, per chiedere alla capogruppo della Lega cosa intenda fare il suo schieramento per il nuovo Ramazzini e per gli investimenti su Mirandola, temi su cui l’attuale maggioranza in Emilia Romagna ha stanziato risorse rilevanti. Non si è fatta attendere la risposta della Boccaletti, che ha liquidato la domanda di Bellelli definendola “un disco rotto”, un tema da campagna elettorale. Piuttosto, chiede di rimando, lo si farà davvero un nuovo ospedale, come era stato promesso già nel 2009 dall’allora sindaco Enrico Campedelli?

 

Il Carlino sceglie invece di approfondire una notizia divulgata ieri dal Centro antiviolenza Vivere Donna onlus, che tramite l’Unione Terre d’Argine ha ottenuto un finanziamento di 40mila euro dalla Regione grazie al quale ha potuto prendere in affitto una nuova casa-rifugio, a Carpi. Questa consentirà di accogliere per un massimo di tre mesi le donne e i loro bambini, grazie a 7 posti letto e una culla. La necessità di un’abitazione di questo tipo (ma ne esiste anche un’altra dedicata alle situazioni di emergenza) nasce dai casi di violenza domestica, fisica e psicologica, cui sottostanno sempre più donne. Nel 2018 erano 82 le assistite dal Centro, di cui 59 “nuove” vittime, senza distinzione di nazionalità, livello di istruzione o condizione economica. Quando il finanziamento sarà terminato, chiosano dal Centro, la struttura entrerà nella rete regionale dei centri antiviolenza.  

 

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