Carpi sui giornali. Tutte le incognite sulle mascherine in arrivo. La bretella che verrà. Cavazzoli via da Forza Italia

A leggere le cronache sull'epidemia dalle pagine provinciali di Gazzetta e Carlino, si coglie una doppia incertezza, una di umore e l'altra di tipo organizzativo. Quella umorale è l'oscillazione tra il clima vagamente ottimistico delle comunicazioni di ieri del commissario Sergio Venturi, che non ha esitato a parlare di una “sponda del fiume che si avvicina” e di precisi spiragli di speranza, accanto a dati di decessi e contagi non ancora del tutto tranquillizzanti. Quella organizzativa si lega alla notizia che sono in arrivo tre milioni di mascherine, disponibili praticamente per tre emiliano-romagnoli su quattro. Ma come verranno distribuite dai Comuni ai quali saranno assegnate? Lo spettro di un assalto di massa a farmacie e sedi varie, come è accaduto in Lombardia dopo l'annuncio dell'obbligo di indossarle, salvo scoprire che di mascherine non c'era neppure l'ombra, ha fatto sì che la Regione si mostrasse molto prudente sulla materia. Intanto, non istituendo un obbligo generalizzato, che sarà subordinato al parere degli esperti, ma indicando ai Comuni che i primi destinatari dovranno essere quanti lavorano a contatto con la gente, a partire dagli operatori sanitari. Mano a mano che affluiranno, sarà comunque dato incarico ai Comuni per provvedere alla distribuzione: e il sindaco Bellelli ha già messo le mani avanti, pregando i Carpigiani di non precipitarsi in massa alla ricerca dei dispositivi, prima che vengano impartite istruzioni su come procurarseli.

 

 

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