Cavazzoli il ritorno: in campo con la petizione contro la Ztl allargata

Per l'infaticabile politico, antico discendente dalla Dc di destra, che risponde al nome di Giorgio Cavazzoli, la discesa in campo a sostegno della petizione promossa in modo autonomo dal titolare del negozio “Lucciole per Lanterne” di via Berengario contro l'estensione della Ztl, segna in qualche modo un ritorno nella città d'origine. Se ne era allontanato dopo essere stato eletto consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Finale Emilia, “...partito di cui non potrò che dire bene”, scrisse nella lettera con cui rassegnava le dimissioni non solo dallo schieramento nel quale aveva militato per due anni, ma anche da Presidente dell'Unione dei Comuni dell'Area Nord vista la mancata rielezione alle amministrative dell'ottobre 2021.

Ricostruire il percorso politico di Cavazzoli, bancario e promotore finanziario che si autodefinisce "liberale per passione”, nonché “padre di famiglia, uomo che ama la libertà e crede in Dio” resta comunque un compito piuttosto arduo. Contabile per formazione, ex scout per educazione, militante di Comunione e Liberazione per convinzione, cantante per vocazione ("Seconda stella a destra” di Edoardo Bennato è fra le sue cover più riuscite, affidata al web), Cavazzoli è uomo per il quale il vuoto in politica, come in natura, non esiste. Tant'è che, conclusa nel 2020 l'esperienza in Forza Italia dopo avervi militato per sette anni e dopo che i vertici regionali lo avevano sconfessato nel ruolo che si era assegnato di vice coordinatore provinciale del partito, era rimasto nel Consiglio comunale di Finale come esponente generico del centro destra a sostegno del sindaco leghista Sandro Palazzi, per trovare poi rifugio in Fratelli d'Italia. E questo, giusto in tempo per finire sconfitto alle ultime elezioni che hanno decretato il ritorno della cittadina al centrosinistra con Claudio Poletti. Trascorsi appena due mesi dall'addio al partito di Giorgia Meloni, nel febbraio di quest'anno l'horror vacui per la politica da cui è afflitto da sempre ha indotto Cavazzoli ad aderire al progetto Noi con l'Italia (Nci), formazione politica immancabilmente “liberale”, nonché “centrista, riformista e radicata sul territorio”. Nella nuova avventura, che lo vede responsabile organizzativo provinciale, si è ritrovato con il giovane carpigiano Mathieu Zannoni, presidente del locale Leo Club, ma soprattutto con quello che da qualche anno, dentro e fuori Forza Italia, è divenuto il suo riferimento politico: l'avvocato modenese Gianpiero Samorì, per il quale lavora nell'Assicuratrice milanese, dopo altre esperienze professionali sempre da suo dipendente.

 

Dopo l'annuncio della fondazione di Noi con l'Italia e del suo radicamento nel territorio, di Cavazzoli e della nuova forza politica non si erano più avute notizie. La protesta con petizione del titolare di “Lucciole per Lanterne” gli ha fornito l'illuminazione per ritrovare, sul territorio, una propria strada e rispolverare, nella memoria dei troppi Carpigiani dimentichi di lui, che non si finisce mai di avere a che fare, per un motivo o per l'altro, con Giorgio Cavazzoli.