Consiglio - 2: forse l'addio definitivo al sogno di un palazzetto dello sport a Carpi

Con il Consiglio di ieri sera che ha approvato la variazione di bilancio, grazie a un bando da prendere al volo si è scelto il “qui e ora” di usare l'area ex piscina per una palestra multifunzione piuttosto che per il palazzetto dello sport vagheggiato nella stessa posizione dalla Fondazione CR Carpi. La scelta da una parte risente del braccio di ferro che ha diviso nel febbraio scorso la Giunta e il CdA di palazzo Brusati proprio su questo punto. E dall'altra segna forse il definitivo addio di Carpi al sogno di possedere una grande struttura al coperto da millecinquecento/duemila posti per grandi eventi sportivi o di spettacolo. Per il primo aspetto, si sa che, con un budget che prevedeva sì il palazzetto, ma stava dimostrando il fiato corto dopo gli investimenti sul parco Santacroce e nell'Oltreferrovia, la Fondazione non aveva affatto gradito che il Comune di Carpi fosse disposto a concedere la location dell'area di sedime della ex piscina solo con un vero e proprio atto di vendita. Ci fu un tira e molla piuttosto intenso, all'inizio dell'anno che contribuì non poco a raffreddare i rapporti, poi ricomposti, tra il presidente Corrado Faglioni e il sindaco Alberto Bellelli. Non deve dunque meravigliare che, avendo il sentore che palazzo Brusati non disponga più delle risorse per completare con il promesso palazzetto il proprio piano degli investimenti, la Giunta abbia scelto di cogliere la palla al balzo del bando Pnrr e dei finanziamenti, questi sì certi, che metteva a disposizione.

Per l'altro aspetto, Carpi dovrà mettere per sempre da parte l'idea di una struttura richiesta da decenni e di cui dispongono perfino città di dimensioni inferiori? Serve un “tavolo” per trovare un'altra localizzazione, spiega Truzzi. E soprattutto serviranno soldi che la Fondazione non può più spendere e che il Comune non ha, dovendo andare a debito anche per questa palestra finanziata in buona parte dal Pnrr. Dunque, la risposta non può che essere l'addio al sogno. Ma al di fuori delle due istituzioni, qualche domanda dovrebbe porsela anche il mondo sportivo e imprenditoriale carpigiano, tanto ricco e articolato negli sport di palestra, quanto privo da anni di eccellenze che avrebbero potuto giustificare una struttura degna di essere chiamata palazzetto dello sport. E le forze politiche? Il provvedimento è passato con il voto della maggioranza e l'astensione di Carpi Futura, Cinque Stelle e Fratelli d'Italia: senza uno straccio di dibattito o una dichiarazione di voto (nella foto di repertorio, il palasport di Reggio Emilia).